Un inno alla libertà di stampa. The post

Coppia d’assi col re. Per la prima volta, Tom Hanks fa coppia, sul set, con Merily Streep, sotto la direzione di Steven Spielberg. Come a dire, il meglio del meglio. Se non lo avete ancora capito, vi sto parlando del Film THE POST uscito nelle sale italiane il 1 febbraio 2018 e secondo in classifica al Box Office.

Un film eccezionale che parla di Daniel Ellsberg economista e uomo del pentagono che convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, divilga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. 7000 pagine che dettagliano l’implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam.

Un’implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rilevare l’affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un’ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee. Prima donna al timone di un prestigioso giornale, Katherine decide di pubblicare il monumentale scandalo di stato con buona pace degli investitori (il giornale era allora in fase di ristrutturazione finanziaria) e a rischio della sua azienda, della prigione e della carriera dei suoi redattori. Fedeli al primo emendamento e all’intelligenza dei propri lettori, i giornalisti del Washington Post svelano le manovre e le menzogne della classe politica, assestando il primo duro colpo all’amministrazione Nixon.

Girato d’urgenza per non perdere niente della sua risonanza, The Post non racconta un’epoca passata ma una storia che si ripete. Steven Spielberg per realizzarlo ha interrotto un progetto in corso e ha lavorato nelle stesse condizioni dei suoi protagonisti.

L’energia è quella di un reportage di guerra ma la regia agisce negli interni delle redazioni o di lussuose dimore, creando opposizioni, spazi chiusi, linee di fuga. The Post è un film traboccante di impeto e fervore come lo è stato Lincoln (film biografico del 2012 diretto da Steven Spielber. La pellicola racconta gli ultimi mesi di vita di Abraham Lincoln , seguendo il libro Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin).

Lo è nel fondo e nei meccanismi, lo è nello slittamento dalla potenza delle immagini a quella della parola, lo è nell’interessamento alla procedura, ai caratteri umani pieni di intelligenza strategica, alla forza dei sentimenti, all’eroismo del cuore, alla comunione di un gruppo di persone, sovente in un ufficio, qualche volta su campo a operare in maniera ‘illegale’ nonostante l’istituzione che incarnano. Se nel 1865 era necessario acquisire abbastanza voti per far passare il Tredicesimo Emendamento, nel 1971 è indispensabile mettere le mani sui fascicoli confidenziali della Difesa per denunciarli sulle pagine del giornale. Allo stesso modo per Spielberg è importante realizzare il suo film prontamente per ‘trattare’ la perdita di controllo di un altro capo di stato e la condizione della donna. Questo film è un inno alla libertà, un inno alla libertà di stampa!

Riconoscimenti e candidature

Il Time lo posizione come miglior film del 2017.

2018 – Premio Oscar

–       Candidatura per il miglior film

–       Candidatura per la migliore attrice a Meryl Streep

2018 – Golden Globe

–       Candidatura per il miglior film drammatico

–       Candidatura per il miglior regista a Steven Spielberg

–       Candidatura per la migliore attrice in un film drammatico a Meryl Streep

–       Candidatura per il miglior attore in un film drammatico a Tom Hanks

–       Candidatura per la migliore sceneggiatura a Liz Hannah e Josh Singer

–       Candidatura per la migliore colonna sonora originale a John Williams

 2017 – National Board of Review Awards

–       Miglior film

–       Migliore attore a Tom Hanks

–       Miglior attrice a Meryl Streep

2017- Women’s Image Network Awards

–       Candidatura per il miglior film

–       Candidatura per la migliore attrice a Meryl Streep

2017- American Film Institute

–       Migliori dieci film dell’anno

2017- Washington D.C. Area Film Critics Association

–       Premio Joe Barber per la miglior rappresentazione di Washington

2017- Detroit Film Critics Society

–       Miglior cast

2017 San Diego Film Critics Society Awards

–       Body of Work a Michael Stuhlbarg

–       Candidatura per il miglior montaggio a Sarah Broshar e Michael Kahn

–       Candidatura per il miglior cast

2018 – Critics’ Choice Awards

–       Candidatura per il miglior film

–       Candidatura per il miglior attore a Tom Hanks

–       Candidatura per la miglior attrice a Meryl Streep

–       Candidatura per il miglior cast corale

–       Candidatura per il miglior regista a Steven Spielberg

–       Candidatura per la miglior sceneggiatura originale a Liz Hannah e Josh Singer

–       Candidatura per il miglior montaggio

–       Candidatura per la miglior colonna sonora a John Williams

2018 – ACE Eddie Awards

–       Candidatura per il miglior montaggio in un film drammatico a Michael Kahn e Sarah Broshar

2018 – Art Directors Guild Awards

–       Candidatura per la miglior scenografia in un film storico a Rick Carter

2018 – Producers Guild of America Awards

–       Candidatura per il Darryl F. Zanuck Award al miglior film

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