Quanto sono state importanti nei secoli le repliche? Quanta storia, quanto sapere è stato trasmesso ad esempio attraverso i manoscritti? Replica e non copia, siamo su due piani diversi. Da questa riflessione e non solo è partito un progetto davvero unico denominato “Sistina Experience”. E’ un concept unico, tutto italiano che è stato illustrato nei giorni scorsi presso i Musei Vaticani. Ecco, provate ad immaginare la Cappella Sistina esposta a Londra oppure a New York ed in qualsiasi altra parte del mondo. Possibile? Di che si tratta? E’ la replica in scala reale di uno dei più famosi tesori culturali ed artistici della Città del Vaticano, simbolo dell’arte italiana, una proposta avanzata da una équipe umbra – Archimede Arte srl in sinergia con il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Perugia, Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, Tecla srl di Gubbio. Con i suoi 15 metri di larghezza, 42 metri di lunghezza e 33 metri di altezza, all’esterno Sistina Experience si presenta come un volume elementare candido, segnato da una successione ritmica di telai in legno che misurano un volume che presenta le dimensioni reali della Cappella Sistina e che protegge la replica delle opere d’arte interne, previste realizzate con un mix di tecnologie tradizionali e innovative volte a garantire il carattere programmaticamente multimediale. Infatti, a una serie di riproduzioni in stampa diretta ai raggi UV, viene affiancata una serie di videowall per replicare “il ciclo dei Quattrocentisti”, mentre, attraverso tecniche videomapping, la volta è prevista riprodotta con sistema di retroproiezione e la parete del Giudizio Universale è prevista riprodotta con proiezione diretta. Queste tecniche consentiranno ovviamente anche di organizzare dei veri e propri percorsi visivi esperienziali, che potranno ingrandire i dettagli degli affreschi fino a occupare intere pareti per consentire di apprezzare particolari altrimenti impercettibili o potranno far vivere al visitatore l’esperienza percettiva di come appariva la Cappella Sistina con il cielo stellato pittato da Piermatteo d’Amelia precedentemente all’intervento di Michelangelo. Sarà, inoltre, possibile toccare riproduzioni di affreschi realizzati con tecniche innovative che esaltano la componente materica del dipinto. Un concept che pensa al futuro, alla replica come cultura da tramandare ma anche come strumento per parlare in ogni parte del mondo la lingua dell’arte.
2018-02-26