Continuamente si sente parlare di promozione culturale, della necessità di aumentare gli eventi di qualità sui territori e immancabilmente anche di dare spazio a nuove idee soprattutto quando si tratta di giovani. In teoria va tutto bene ma poi nella pratica spesso le cose stanno diversamente. Tanto per cominciare per due motivi semplicissimi: perché la cultura è anche formazione e perché la cultura quando si traduce in eventi ed iniziative è fatica. Che non vuol dire allenarsi per la corsa ai meriti. Spesso chi si occupa veramente di cultura, si interessa solo in un secondo momento della propria visibilità ed a volte questo non accade proprio.
Può quindi capitare di incontrare queste persone lontano dalla propria città, in cerca di spunti per fare meglio. Come è accaduto a noi nel corso della Fiera Nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi” che si è tenuta alcune settimane fa a Roma, un evento che ha attirato oltre 100mila visitatori. Da Sabaudia, il presidente dell’associazione “Sabaudia Culturando”, Ilaria Pallocchini ha infatti partecipato ad un evento formativo dal titolo “Fundrising per le biblioteche, più facile a dirsi che a farsi”. La Sabaudia Culturando tra le tante attività offre servizi anche presso il centro documentazione di Palazzo Mazzoni a Sabaudia dove attualmente si trova anche la biblioteca. Lo studio è continuo come anche la ricerca e quindi iniziative simili diventano un momento importante per imparare e portare qualcosa nella propria città. Incontrare Ilaria a Roma per noi è stata anche l’occasione per fare qualche domanda ad una addetta ai lavori.
Un’esperienza “in trasferta” per partecipare ad un convegno formativo cosa vuol dire per te? Speri che sia l’occasione per guardarsi intorno pensando magari al trasferimento in una città più grande? “No non penso a questo. Ho iniziato a svolgere attività come volontaria per la biblioteca di Sabaudia quando avevo 14 anni e sono quindi circa 15 anni pensando poi al percorso intrapreso con la mia associazione che cerco di promuovere eventi culturali e fornire servizi nella mia città. Vorrei che questo fosse un percorso in crescendo. Nel convegno che ho seguito durante la fiera si parlava, semplificando, di come attraverso contributi privati che possono essere sia di privati cittadini che di aziende, si possa realizzare una biblioteca. E’ un argomento interessante sotto molti punti di vista perché chiama anche la singola persona ad una piccola azione per contribuire a fornire un servizio alla propria città”.
C’è ogni giorno l’impegno a Palazzo Mazzoni soprattutto con gli studenti affiancando il personale della biblioteca e poi ci sono una serie di attività, molte a dire il vero, che vengono promosse fuori come i premi letterari. Quanto è difficile organizzare eventi di questo tipo? “Organizzare una rassegna, come ad esempio ‘I libri nel Parco’ non è semplice ma ogni anno il riscontro è maggiore. Uno dei nostri obiettivi è quello di promuovere anche autori meno conosciuti partendo dal territorio. Quindi oltre ad ospiti più noti proponiamo sempre delle novità e case editrici di nicchia. Vorrei sottolineare che da parte degli autori c’è stata sempre molta disponibiltà e tutti sono sempre venuti gratuitamente. Ed anche questo è un riconoscimento importante”.
Anche quando si organizzano eventi culturali vale la differenza tra sostanza e mera passerella. Spesso la sostanza sta nel messaggio che viene mandato. Cosa ti ne pensi? “Vorrei rispondere facendo riferimento ad alcuni momenti che per l’associazione sono stati e sono molto importanti. Il primo riguarda la presentazione del libro di Dacia Maraini “La bambina e il sognatore” tenutasi la scorsa estate, un evento che ha aperto la rassegna ‘ I libri nel Parco’. Dacia Maraini è una persona eccezionale, che aiuta moltissimo i giovani. Non c’è bisogno di dire quanto sia importante come autrice ma il suo intervento ed il modo in cui ha collaborato con noi ci ha fatto veramente capire promuovere la cultura ed aiutare concretamente i giovani. Altro momento importante il premio dedicato al maestro Diego Latella ed a tutti i maestri di Sabaudia. Oltre a ricordare l’importanza della figura degli insegnanti, in questo contesto si provvede anche alla pubblicazione dell’opera inedita del vincitore con una casa editrice del territorio”.
A più Libri più liberi, Ilaria ha acquistato un libro contenente favole di Natale che sono state lette ai bambini di Sabaudia nel corso di una serie di attività. Tra gli stand, inoltre, c’era un’altra eccellenza della provincia di Latina e cioè la casa editrice Tunuè. Perché la cultura può essere una risorsa importante ed in alcuni casi, perché no anche un lavoro, uno di quelli che arrivano seguendo grandi passioni. Sono i lavori più difficili che presuppongono scelte coraggiose e tanto impegno. Ma chi cresce con i libri ama le grandi avventure e sa seguire i sassolini per raggiungere un obiettivo.
(articolo tratto da www.h24notizie.com)