Nell’epoca del selfie, attraverso la fotografia è possibile imparare di nuovo a “guardare”. In che senso? Soffermarsi su un soggetto, catturare quello scatto che è emozione pura, questi passaggi fanno parte di un alfabeto invisibile che si può ancora imparare nonostante la rapidità con cui ogni giorno veniamo bombardati da immagini, fotografie che perdono spesso di significato e diventano pura accumulazione. I social però, non sono il nemico da combattere anzi, possono rivelarsi uno strumento utile per diffondere una passione come quella della fotografia, basta seguire alcune piccole accortezze. E se è vero che con l’alfabeto si formano parole e da queste frasi e poi ancora storie, a Sabaudia nasce un progetto per raccontare la città attraverso le fotografie. Stiamo parlando del contest fotografico “Sabaudia con i miei occhi” promosso dall’associazione Sabaudia Culturando che torna per il terzo anno consecutivo con qualche novità. Ma noi vogliamo partire dall’inizio e cioè dall’idea del contest facendo qualche domanda a Marco Mincarelli che insieme a Laura Plata ha ideato il progetto.
Ciao Marco, per partire proprio dall’inizio, da dove viene l’idea del contest? “E’ proprio il caso di dire che nasce da altre foto. Mi spiego meglio. Eravamo in biblioteca e guardando le fotografie di Sabaudia ci siamo resi conto che forse il repertorio necessitava di essere aggiornato ed anche ampliato. Quindi abbiamo pensato di farlo attraverso gli occhi di chi vive la città cercando di raccontare magari degli angoli ancora poco conosciuti, per l’appunto personali”.
Quando si avvia un progetto simile quali sono le maggiori difficoltà almeno all’inizio? “Stiamo parlando di un contest autofinanziato, quindi sicuramente è stato difficile reperire i fondi necessari per una adeguata promozione e per le spese sostenute in generale”.
Le fotografie più votate dalla rete vengono poi pubblicate sul calendario dell’associazione Sabaudia Culturando che lo scorso anno è andato letteralmente a ruba. Avete scelto di rivolgere il contest a fotografi amatoriali, perchè non a professionisti? “Solitamente i professionisti scelgono concorsi in cui si vincono premi in denaro, il nostro prevede la pubblicazione della foto sul calendario in caso di vittoria, seguita dalla consegna di un riconoscimento e da una mostra. Questo solo per una precisazione, in realtà la scelta di rivolgere il contest a fotografi amatoriali viene da altro. Abbiamo pensato di coinvolgere anche persone molto giovani ed abbiamo avuto anche vincitori under 18. Uno dei sogni nel cassetto dell’associazione, su cui stiamo lavorando, è quello di promuovere un corso di fotografia per under 16”.
Quest’anno c’è una novità, il concorso si divide in due temi: architettura e natura. Perchè questa scelta? “Per cercare degli spunti in più ed aggiungere un elemento per lanciare una piccola “sfida” ai partecipanti. Lo scorso anno in molti ci hanno fatto notare che la maggior parte degli scatti riportava il Circeo. Certo, è lo scorcio più conosciuto però è davvero difficile non innamorarsi del profilo della maga visto da Sabaudia, dalla nostra prospettiva è davvero unico. Comunque inserendo l’architettura diamo uno spunto in più ai partecipanti. Era necessario inoltre dare lo spazio che merita all’architettura razionalista, cosa molto importante, un tributo alla città che amiamo. Penso al rapporto che c’è tra luci ed ombre, insomma non è semplice ma è per questo che sono belle le sfide. Questo comunque non toglie la complessità dei soggetti che si trovano in natura”.
Non pensi che aggiungere questa piccola sfida possa spingere qualcuno a ricorrere a qualche ritocco di troppo? “Pretendere che una fotografia non venga ‘sviluppata’ dopo lo scatto è impossibile. Ma utilizzare ad esempio la digital art è espressamente vietato nel regolamento del contest dove comunque i partecipanti potranno trovare tutte le indicazioni per evitare di inoltrare foto che non rispondano ai parametri richiesti”.
Sei un fotografo professionista, cosa ti senti di dire a chi parteciperà? “Dal punto di vista tecnico o del soggetto nulla, c’è massima libertà. L’unico invito che faccio a tutti è quello di coinvolgere più persone, invitare gli amici a partecipare perchè questo concorso è davvero dedicato a chi ha scelto Sabaudia”.
E per rimanere in tema ricordiamo l’hashtag promosso dall’associazione Sabaudia Culturando, #iohosceltosabaudia che negli ultimi mesi ha portato a fare circolare centinaia di foto comprese quelle di cittadini e personaggi famosi che hanno postato uno scatto con il calendario con le foto del contest. Per avere maggiori informazioni e conoscere il regolamento del contest “Sabaudia con i miei occhi” clicca qui.