Il 17 Aprile 1934 Filippo Tommaso Marinetti scriveva sulla prima pagina della “Gazzetta del Popolo: «Dopo aver ammirato dall’alto tra i Monti Lepini e il mare le paludi bonificate di Littoria e Sabaudia è dolce atterrare come in una smisurata camera di acque correnti riscaldamento solare e pronti servizi tali da far dimenticare i più attrezzati alberghi del mondo.
Stupefacente orchestrazione di effetti pittorici e rumoristi in queste prime giornate del nuovo comune rurale.
La campana della torre civica che saluta il Re e la Regina d’Italia chiama a raccolta masse di combattenti agricoltori con elmetto e vanga spall’arm ricordando quelle del Tagliamento che inneggiavano alle nostre blindate lanciate all’inseguimento del nemico.
Rintocchi guerreschi e religiosi adatti alla severità dei visi abbronzati accesi dal sole o da vampe di bombarde. […]
Si visita così Sabaudia mentre una riva di intera del Lago di Paola inizia il fuoco di fila delle sue esplosioni erigendo in cielo vaste globulari costruzioni di fumi ocre bitume che viaggiano verso l’alto profilo di burbera corazzata a prolungato compromesso del Monte Circeo.
La terra sempre più collerica e gonfia di vendette accelera il ritmo delle sue detonazioni battezzando con rumori di guerra vetri e cemento armato dei nuovi edifici. Questi vibrando rimescolano il fogliame umano dei balconi e delle terrazze che invitano gli aeroplani. I motori aerei s’avventano a bassa quota rasentando le forme cubiche delle architetture di energia per poi in squadriglia, virando, entrare nella ormai dilagante fumata delle rive tutte esplodenti del lago. Sotto fra i lampeggianti nuclei della dinamite corrono, diavoli neri, operai ex- artiglieri simili ad artisti pirotecnici in baldoria.
Tra vampa e vampa traspare fantasiosamente l’altra sinuosa riva lacustre coi suoi arruffamenti di vegetazione bruna e le sue dune gialle dominate da un mare d’argento caldo quasi africano. Dolce méta di un turismo intelligente e insieme fervido invito a belle navigazioni, ecco Sabaudia fra boschi e lecci e querce selvagge intatte da far pensare a Virgilio e il seducente semimarino lago di Paola che sogna di specchiare anche le lontane- vicine isole amiche.»[1]
Il connubio tra Futurismo e Fascismo, soprattutto nei vari ambiti culturali, dalla letteratura all’arte, è più che mai assodato ed è stato frutto, negli anni, di numerosi studi e dibattiti. La scelta di trascrivere alcuni dei passi più importanti di questo articolo è dovuta alla volontà di evocare gli aspetti “estetici” legati all’ideazione della città stessa.
La stretta relazione tra i punti “caldi” del Futurismo (velocità, dinamismo, modernizzazione, progresso), è più che mai evidente con la “pesante” trasformazione attuata sull’agro pontino. Pensando infatti alla palude, con le acque stagnanti, quindi statica, ferma, immobile, il fervore della bonifica ha rappresentato la perfetta espressione del dinamismo progressista tanto caro ai futuristi.
Fondata il 5 Agosto 1933, dopo soli 253 giorni, la città di Sabaudia viene inaugurata il 15 Aprile 1934. Frutto del progetto dei quattro architetti Scalpelli, Piccinato, Montuori e Canecellotti, essa rappresenta “il fiore all’occhiello” dell’architettura razionalista.
La città ha numerosi punti di forza, per quanto riguarda turismo e cultura. Oltre alle radici storiche ed artistiche legate alla sua fondazione, non bisogna tralasciare l’aspetto paesaggistico che rende Sabaudia un’attrazione internazionale: la conformazione geografica del territorio, con la presenza del litorale paradisiaco, il bosco, il lago e il “guardiano gigante” (il Monte Circeo), ne fanno un insieme armonioso e quanto mai unico.
- Museo del Mare e della Costa “Marcello Zei”. Fu istituito nel 1992, si trova in Piazza Verbania, di fronte al “vecchio abbeveratoio”. È caratterizzato da due “filoni”, uno propriamente biologico e naturalistico, mentre l’altro prettamente storico, con particolare riguardo alle epoche preistorica e classica. Al suo interno sono stati raccolti e catalogati numerosi fossili, nonché elementi della fauna marittima ed altri reperti archeologici provenienti dalle profondità marine. Orari di apertura:
- da Settembre- Giugno: Martedì- Sabato 15:00- 19:00;
- Luglio e Agosto: Martedì- Sabato 16:30- 20:30.
È possibile effettuare visite guidate. L’unica struttura a pagamento è la Torre Civica di Dante, con le modalità sopra elencate. Nel caso di visite di gruppo è gradita la prenotazione, soprattutto per una questione di gestione utenze.
[1] Tratto dall’articolo “Sabaudia” di Filippo Tommaso Marinetti- prima pagina della “Gazzetta del Popolo” del 17 Aprile 1934;
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